Gaetano è uno di quelli che nella pizza c’è nato e c’è cresciuto. Terza generazione di pizzaioli, a 14 anni già dietro quel bancone e tanti e tanti anni senza mai fermarsi, quando a Napoli c’erano poche pizzerie e il locale andava più che bene. Poi, come nella storia di tanti uomini sono arrivati quei giorni in cui, forse nel non saper stare al passo coi tempi e nel non sapersi muovere in un mondo in cui il buono è ancora più buono se sai comunicarlo, Gaetano ha perso gli stimoli, facendo a detta sua non pochi danni. Poca voglia di lavorare, poca voglia di fare il mestiere che aveva sempre amato, addirittura ‘nu guaglione al posto suo dietro al bancariello.
Aveva completamente abbandonato la nave e stava per bruciare il lavoro di una vita. Chissà come però, chissà cosa un giorno lo ha illuminato. Sarà stata la sala vuota, qualche vecchio cliente perso, ma una botta d’orgoglio forte, fortissima, e Geatano è rinato, si è rimesso in gioco, si è aggiornato, ha rilevato la sua pizzeria dissociandola dal noto marchio in franchising Solopizza, e oggi punta tutto sulla qualità, una simpatia innata e una ospitalità ritrovata. Quel che segue è il resoconto del suo bellissimo riscatto.
Aveva completamente abbandonato la nave e stava per bruciare il lavoro di una vita. Chissà come però, chissà cosa un giorno lo ha illuminato. Sarà stata la sala vuota, qualche vecchio cliente perso, ma una botta d’orgoglio forte, fortissima, e Geatano è rinato, si è rimesso in gioco, si è aggiornato, ha rilevato la sua pizzeria dissociandola dal noto marchio in franchising Solopizza, e oggi punta tutto sulla qualità, una simpatia innata e una ospitalità ritrovata. Quel che segue è il resoconto del suo bellissimo riscatto.
Faccia ‘e corna e un sorriso coinvolgente, il sosia di Messi è un pizzaiolo decisamente sottovalutato. Mani esperte, impasto leggero e prodotti di prima scelta, cuore verace: gli ingredienti che fanno della sua pizza una delle più belle rivelazioni in città. Marinara per credere.
Soffice e gustosa grazie alla bella maturazione, aglio delicato, una esplosione di origano e un pomodoro che è zucchero, e zucchero rimane grazie alla cottura perfetta. Il bagno d’olio che deve avere una Marinara with a capital M mette insieme il tutto e regala al cuore una pizza da ricordare.
E quando la marinara è così buona, sul resto c’è da star tranquilli. Saran pizze leggere ma decisamente saporite, da lasciarsi andare in un giro pizza, da gustare poco alla volta, perché pazziann’ e rirenn’ da Gaetano val proprio la pena farsi una grande pizziàta. Pizza col soffritto per credere.
Fritta, cornicioni ripieni di ricotta, lardiata coi pomodorini, col soffrito o la salsicca artigianale che ogni tre quattro giorni gli porta “un signore” da Trentola, ogni pizza è una leggera e deliziosa botta di sapore, e se proprio non si è sicuri, margherita per credere.
Impasto idratato e un ottimo fior di latte di Agerola che raggiunge il top quando glielo chiedi tagliato a pezzi grossi, a mano, che insieme a quel pomodoro dolce e a un buonissimo olio, regala alla margherita di Gaetano degli umori da grande pizza. Bella, buona overamente.
Come a dire “Gaetà, aro stiv’ fino a mò? Cà ce stamm’ arrigriann”. Il capitano è tornato sulla nave e tutto il suo equipaggio è a sua immagine e somiglianza. No, non somigliano tutti a Messi, hanno tutti un grande cuore. Provare per credere.
Articolo scritto da il Blog di Le avventure di Puok e Med
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